I comportamenti devianti, gli acting-out degli adolescenti adottati sono la causa o la dimostrazione dei fallimenti adottivi?
Nel capitolo “La famiglia adottiva sul banco di prova dell’adolescenza” di Roberta Lombardi emerge forte questa domanda che ribalta totalmente il punto di vista a cui siamo abituati ad affidarci.
Un pregiudizio che spesso non ci permette di andare oltre la problematicità del figlio adolescente. O meglio ancora al problematizzare il ragazzo identificandolo non solo come il portatore del problema ma come il problema stesso. Vedendo l’adolescenza come un momento evolutivo inevitabilmente e intrinsecamente critico.
Spesso ci possiamo trovare di fronte a famiglie che affrontano una crisi adottiva in adolescenza cercando disperatamente spiegazioni mediche, psicologiche o psichiatriche che possano dare un senso a quello che sta succedendo. Con l’unico risultato di delegare a terzi la “cura” che gli possa restituire loro figlio aggiustato, come era prima.
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Lei di cosa si occupa?
Mi occupo di benessere e salute, perché in realtà è quello che faccio. Usando un linguaggio che non sempre mi appartiene posso dire di occuparmi di problemi legati all’umore (ansia, depressione), di violenza di genere, di disturbi evolutivi (adolescenziali o di altre fasi della vita) e psichici.
Mi occupo inoltre di problemi legati alla coppia (relazionali e/o separazione), di genitorialità, di adozione e adolescenti in crisi.
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